Surrealismo, automatismo psichico puro

Surrealismo: movimento artistico evoluzione del Dadaismo
Il Surrealismo è un movimento culturale molto diffuso nella cultura del Novecento che nasce come evoluzione del Dadaismo.
Due o tre anni di gestazione (1921-1924) precedono la nascita del movimento la cui struttura portante fu definita per la prima volta da André Breton nel Manifesto del Surrealismo: il termine non era inedito. Era comparso qualche anno prima negli scritti di Guillaume Apollinaire e si era diffuso nella sua cerchia, ma venne applicato solo a certe forme di scritti poco definiti e dal carattere intercambiabile. Il manifesto darà al termine ben altra sostanza e lo caricherà di quell’energia che avrebbe permesso la sua stupefacente espansione. Nel 1924 Il primo manifesto lo definì così: ”Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale.“
Gli anni preparatori, che Louis Aragon ha chiamato “il movimento vago”, hanno coinciso con lo sviluppo parigino del movimento dada. La disarticolazione del linguaggio e delle forma plastiche e, parallelamente, la desacralizzazione dei valori morali erano state le caratteristiche del movimento dada. Il Dadaismo, in quanto tale, era solo contraddizione, negazione e distruzione. Ma quello di Breton e dei primi poeti surrealisti non è un atteggiamento di pura contestazione, anzi essi si applicano con fervore alla riscoperta e allo studio dei testi dei grandi precursori del Surrealismo in letteratura, da Baudelaire a Rimbaud a Guillaume Apollinaire. In questo lavoro costruttivo tendente a scoprire il sapore nascosto e il significato segreto dei testi presi in esame, c’è già un preciso indirizzo di gusto che precede la formulazione teorica. E’ questo il periodo del “movimento vago” caratterizzato da importanti esperimenti come la scrittura automatica.
Surrealismo: ispirazione e subconscio
Ci vorranno quasi due anni prima che questo disegno impreciso trovi la sua espressione compiuta nel Manifesto del Surrealismo. Ma durante questi due anni sale e si propaga una febbre di una natura fino ad allora sconosciuta. Quel che i romantici avevano provato individualmente – “il mondo diventa sogno, il sogno diventa mondo” (Novalis) – è ora autentica rivelazione collettiva e punto di partenza di una ricerca che tende a una trasformazione radicale dei modi di sentire, di apparire e di concepire il mondo. Il surrealismo è quindi un automatismo psichico, ovvero alla soglia del sonno si trova la chiave dell’ispirazione e nel subconscio, nell’ al di là, nelle zone remote della vita inconscia, si percepisce l’eco della bocca d’ombra.
I surrealisti si avvalevano di diverse tecniche come il frottage (strofinamento), il grattage (grattamento, raschiamento), il collage, l’assemblage e il dripping e avevamo tre tematiche principali: amore, inteso come fulcro della vita; sogno e follia, considerati i mezzi per superare la razionalità; liberazione dell’individuo dalle convenzioni sociali.
Tra gli artisti di arti visive più riconosciuti spaziamo tra Joan Miró con forme geometriche colorate sospese; Max Ernst che con la sua illogica scava nel profondo dell’animo umano; Magritte, con le sue opere che sono sollecitazioni visive che ci portano a riflettere. E infine ma molto importante Salvador Dalí con “il surrealismo sono io” e la sua fantasmatica visionaria pseudo-realtà.
Nell’arte dell’incisione vale la pena ricordare l’opera dell’italiano Alberto Martini e dell’estone Eduard Wiiralt.